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La rivoluzione cinese nei nuovi processori

La cinese Hygon ha recentemente presentato il suo nuovo processore per server C86-5G, che rappresenta il suo sviluppo più avanzato e ambizioso fino ad oggi. Questo chip segna un'importante evoluzione nell’ambito dell’hardware made in China, posizionandosi come un diretto concorrente delle soluzioni di fascia alta offerte da AMD (serie EPYC) e Intel (serie Xeon).


Caratteristiche principali del C86-5G:


  • 128 core e 512 thread: questo significa che ogni core supporta 4 thread grazie alla tecnologia SMT4 (Simultaneous Multithreading a 4 vie). È un approccio molto avanzato al multitasking e al parallelismo, raramente visto nei chip commerciali.


  • Supporto per AVX-512: l'inclusione delle Advanced Vector Extensions 512-bit permette operazioni vettoriali complesse, molto utili per carichi di lavoro scientifici, AI, simulazioni, big data e ambienti HPC (High Performance Computing).


  • Architettura potenziata per il parallelismo massivo: è chiaro che il C86-5G è stato progettato per ambienti con elevato grado di parallelizzazione, come virtualizzazione intensiva, database distribuiti, elaborazione scientifica e intelligenza artificiale.


Contesto e implicazioni:


  • Origini tecnologiche: Hygon è una joint venture nata tra la cinese Sugon e AMD, con l'obiettivo di produrre chip compatibili con l’architettura x86 nel rispetto delle restrizioni USA. Inizialmente, Hygon utilizzava un design derivato da AMD EPYC di prima generazione, ma ora con il C86-5G sembra aver raggiunto una maturità ingegneristica autonoma.


  • Concorrenza diretta con AMD e Intel: con queste specifiche, il C86-5G punta a insidiare i processori top di gamma come gli AMD EPYC 9754 (con 128 core/256 thread) e gli Intel Xeon Max, che però generalmente usano SMT2 (due thread per core).


  • Strategia nazionale: questo sviluppo si inserisce nel contesto della strategia di autosufficienza tecnologica cinese, che punta a ridurre la dipendenza dalle tecnologie occidentali, soprattutto in settori critici come i datacenter, la difesa e la ricerca scientifica.


Limiti e incognite:


  • Prestazioni effettive: sebbene le specifiche siano impressionanti sulla carta, resta da vedere quanto bene il C86-5G performi in benchmark reali e con carichi di lavoro eterogenei.


  • Compatibilità e software: un altro punto da osservare sarà la compatibilità del software enterprise e l’ottimizzazione per questa architettura, specialmente nel mercato globale.


  • Disponibilità e produzione: in un contesto di restrizioni commerciali e accesso limitato alle tecnologie di produzione a nodo avanzato (ad esempio sotto i 7nm), è da verificare con quale processo produttivo è stato realizzato il C86-5G, e in quali volumi sarà disponibile.


Il Hygon C86-5G è un chiaro segnale che la Cina sta accelerando nella corsa all’indipendenza tecnologica nei server ad alte prestazioni. Se le prestazioni si avvicineranno davvero a quelle delle soluzioni AMD e Intel di fascia alta, potremmo assistere a un significativo cambiamento negli equilibri globali del settore server, soprattutto nei mercati asiatici e statali.


 
 
 

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