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Lavoreremo con l’AI, ma la vera rivoluzione saranno le relazioni...

In futuro, milioni di persone lavoreranno accanto a colleghi AI, e le implicazioni psicologiche potrebbero essere più complesse di quelle finanziarie o tecnologiche; alcuni dipendenti svilupperanno legami emotivi con le intelligenze artificiali, e più un'azienda investe nell'AI generativa, più preme sugli impiegati per usarla, ma coinvolgimento eccessivo può portare a rischi seri:


  • cali di produttività;

  • problemi HR;

  • condivisione di dati sensibili;

  • crisi di immagine.


Pertanto, non basta l'alfabetizzazione digitale: gli esseri umani tendono naturalmente ad antropomorfizzare l'AI (fenomeno noto come effetto ELIZA); capire questo meccanismo è cruciale per sfruttare i vantaggi dell'AI limitando i pericoli...


MA CHE COS'E' L'EFFETTO ELIZA ?


L’effetto ELIZA, è la tendenza naturale degli esseri umani a vedere comprensione, emozioni e personalità anche in semplici risposte automatiche.

Quando Joseph Weizenbaum, inventò il programma ELIZA negli anni 60, lui stesso rimase scioccato: voleva solo dimostrare che il linguaggio umano non è facile da imitare, ma invece scoprì quanto profondamente tendiamo ad antropomorfizzare le macchine.


LA STORIA DI ELIZA


ELIZA, fu creata da Joseph Weizenbaum, ed era un programma capace di chattare con le persone simulando un terapeuta; cioè non capiva nulla di emozioni o psicologia, ma usava trucchi semplici: prendeva le frasi che scrivevi, le riformulava con domande aperte, e ti rimandava le tue stesse parole. Eppure... funzionava !Le persone si confidavano con ELIZA come fosse una persona reale. Alcuni utenti diventano persino gelosi all'idea che qualcun altro "parli" con lei.


Ecco esempio tipico di una conversazione tra un utente e ELIZA:


Charlie:

Mi sento molto triste oggi.

ELIZA:

Mi dispiace sapere che ti senti molto triste. Puoi dirmi di più?

Charlie:

Non vado d'accordo con mia madre.

ELIZA:

Parlami di tua madre.

Charlie:

A volte penso che non mi capisca.

ELIZA:

Cosa ti fa pensare che non ti capisca?

Charlie:

Mi critica continuamente.

ELIZA:

Come ti fa sentire il fatto che ti critichi continuamente?


CONCLUSIONI FINALI


ELIZA non ragionava "davvero su quello che si diceva" : si limitava a riformulare le frasi o a porre domande vaghe che sembravano profonde.Ma proprio perché "ti ascolta" e ti "invita a parlare di te", le persone si sentivano comprese e si aprivano emotivamente.

Un piccolo trucco linguistico... che ha rivelato tantissimo su come funziona la mente umana!


Oggi, a distanza di decenni, l’effetto ELIZA è più attuale che mai, visto che parliamo ogni giorno con chatbot molto più sofisticati... ma le nostre emozioni, i nostri meccanismi, sono rimasti gli stessi.


 
 
 

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