Il nuovo paradigma della guerra: la guerra ibrida. Attacco alla supply chain
- texservice13
- 20 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 gen
Che cos'è la supply chain ?
La supply chain (o catena di approvvigionamento) è l'insieme delle attività, risorse e processi necessari per produrre e distribuire un prodotto o servizio, dalla materia prima fino al consumatore finale. Include diverse fasi e attori, come:
Fornitori di materie prime: forniscono i materiali necessari alla produzione.
Produzione: fabbricazione del prodotto finito, attraverso diverse fasi di trasformazione.
Logistica: gestione dei trasporti e dello stoccaggio dei prodotti durante le varie fasi.
Distribuzione: consegna dei prodotti ai punti vendita o direttamente ai clienti.
Clienti: gli acquirenti finali del prodotto.
La gestione efficace della supply chain è cruciale per garantire che i prodotti arrivino al consumatore nel modo più efficiente possibile, minimizzando i costi e i tempi e mantenendo la qualità. Un'ottima supply chain è caratterizzata da una stretta collaborazione tra i diversi attori coinvolti e l'uso di tecnologie avanzate per il monitoraggio e l'ottimizzazione dei flussi.
Pertanto, l'attacco al Libano in corso sui pager (cercapersone) da parte un paese straniero, ma non è difficile sapere di chi si tratta vista la complessità dello stesso (si tratta di hacking ad alto livello, e soltanto alcuni paesi hanno know-how di come farlo e sono: USA, Israele, Gran Bretagna, Russia, Cina, Iran), ma visti i trascorsi storici, non è difficile capire chi è l'artefice di questo nuovo tipo di attacco terroristico - o "Militare" che dir si voglia.
Si tratta, comunque, di un attacco unico nella storia che introduce un nuovo modo di fare guerra (ibrida): modificare la supply chain della fornitura (in questo caso di un pager), per colpire solo una parte della popolazione (gli Hezbollah, la milizia Libanese) ma che purtroppo ha sparato nel gruppo e coinvolto persone innocenti.
Nonostante le autorità israeliane affermino di non essere dietro l’attacco, in un tweet, ora cancellato, il consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Topaz Luk, aveva ritwittato un post che includeva una risposta in cui si complimentava per il successo dell'attacco informatico con gli autori.
Per entrare nel dettaglio gli esperti dicono che ci sono solo due modi per far saltare in aria questo tipo di apparecchi:
un hacking remoto, che spegne il pannello di protezione della batteria facendola surriscaldarla fino ad esplodere. Gli hacker israeliani sarebbero quindi riusciti a violare il firmware di controllo (ma le modalità delle esplosioni che sono state filmate smentiscono l'ipotesi della batteria, che non mostra segni di combustione, che col litio sono estremamente evidenti)
gli apparecchi sono stato modificati direttamente in fabbrica o comunque prima della consegna, inserendo un film esplosivo (PETN) intorno alla batteria, attivabile da un messaggio remoto; In seguito un lotto di questi pager modificati sarebbe stato venduto ad Hezbollah dai servizi segreti israeliani.
Signori ben venuti nel terzo millennio tecnologico, dove gli oggetti apparentemente innocui, ed utili (alcuni pager erano in uso dal personale medico), possono diventare letali.
P.S.
però, il Mar Rosso è il punto più vulnerabile di Internet: gli attacchi houthi e i 4 cavi sottomarini danneggiati
Comments