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🔐 Sicurezza informatica autonoma: il ruolo di ATOM e X-Force PTI


La crescente complessità delle minacce informatiche, unita al volume elevato di dati da monitorare, sta rendendo insostenibile la gestione manuale degli incidenti di sicurezza. In questo contesto si inseriscono due strumenti presentati recentemente da IBM: ATOM (Autonomous Threat Operations Machine) e X-Force Predictive Threat Intelligence (PTI).


ATOM è una piattaforma che automatizza l'intero ciclo di vita delle operazioni di sicurezza: rilevamento, analisi e risposta agli incidenti. Il sistema è progettato per operare con minima supervisione umana, intervenendo in tempo reale su anomalie e comportamenti sospetti all'interno dell'infrastruttura IT.


X-Force PTI, invece, fornisce intelligence predittiva basata su analisi di pattern emergenti, attività nel dark web, e comportamenti osservati in campagne malevole. Il suo scopo è identificare in anticipo potenziali vettori d’attacco e rafforzare le difese prima che l'incidente avvenga.


Applicazioni pratiche si trovano in ambiti critici come banche, sanità, industria e servizi cloud, dove la velocità di risposta è essenziale. L’utilizzo congiunto di questi strumenti può:

  • Ridurre drasticamente i tempi di rilevamento e contenimento;

  • Alleggerire il carico operativo dei Security Operation Center (SOC);

  • Migliorare l’efficacia della difesa proattiva.


È un'evoluzione verso un modello di cybersecurity autonomo e predittivo, in cui le soluzioni AI non sostituiscono l’analista umano, ma ne amplificano la capacità decisionale e reattiva.

Una trasformazione che sembra destinata a diventare sempre più centrale nel disegno delle strategie di difesa digitale.


 
 
 

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